Harry Potter Magic World GDR

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    Alla risposta del ragazzo storce un attimo le labbra.

    Può essere... ma il posto più sicuro per uno Snaso... che poi non è tanto sicuro se andiamo a vedere... è questo.

    Apre la gabbia ed infila entrambe le mani all'interno per poter prendere in braccio lo Snaso. Dunque lo afferra per le zampe posteriori e lo mette a testa in giù. Sgraffigno sembra un po' contrariato, ma al tempo stesso sembra essersi rassegnato ad essere beccato ogni volta. La docente scuote un po' lo Snaso dal quale cade qualche braccialetto e qualche anello che cade sull'erba.

    E questi finiscono dritti all'ufficio oggetti smarriti.

    Sentenzia girando di nuovo lo Snaso (non proprio felicissimo) in modo da farlo stare dritto. Si avvicina al ragazzo invitandolo ad avvicinarsi a lei con un cenno della mano libera.

    Guarda...

    Mentre con un braccio tiene lo Snaso cercando di tenerlo fermo, la mano libera va a scavicchiare sul pancino di Sgraffigno fino a trovare una specie di fessura che allarga con le dita.

    Gli Snasi hanno un marsupio come i canguri babbani. Questo è il loro nascondiglio principale perché è il più immediato. Loro credono di essere gli unici a conoscere questo nascondiglio segreto, ma come puoi ben vedere vengono sgamati tutte le volte.

    Lo Snaso colpito nell'orgoglio porta entrambe le zampette anteriori a coprirsi e chiudersi il marsupio, offeso. Causa così una risata da parte della docente.

    Ah, fai pure l'offeso? E quelli che hanno perso questi gioielli per colpa tua che dovrebbero dire?

    Dice parlando con lo Snaso mentre lo rimette nella gabbia.

    Ecco, entra... almeno non fai più danni.

    Dopo aver messo lo Snaso nella gabbia, si rivolge al ragazzo.

    A volte le cose che cerchi sono più vicine di ciò che credi.

    Un'espressione un po' incredula segue quella sua frase detta così d'istinto.

    Oh mamma... sto cominciando a parlare come Silente...

    Ridacchia.
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    Annuisce con il capo alle parole di lui.

    Esatto. Per la precisione, lui si chiama Sgraffigno.

    Lo informa con un sorrisetto divertito. Quindi il sorriso si amplia di poco quando lui aggiunge quell'ultima affermazione.

    Giusto. Infatti ti stavo per chiedere cosa controlleresti se all'inizio della lezione io dovessi chiederti di controllare tutti gli studenti. La risposta a questo punto la sai già: controllare che nessuno abbia roba luccicante troppo esposta alla vista di questo birbante! Bene. Per il momento direi che sei preparato. Un'altra cosa. Nel caso in cui Sgraffigno dovesse riuscire a rubare un gioiello a qualcuno, potrei chiederti di andare dallo Snaso a recuperare il gioiello mentre io continuo la spiegazione. Ecco. Dove lo andresti a cercare? Secondo te c'è un suo nascondiglio particolare, una sorta di caverna di Alì Babà dove deposita tutto ciò che ruba? Se si, dove?

    Attende la risposta.
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    Dalla zona delle gabbie, proviene qualche rumorino, dei versetti striduli ai quali la docente risponde voltandosi un attimo verso le gabbie.

    Shhh!

    Intima chiunque ci sia nella gabbia affinchè stia zitto. Quindi si volta guardando il ragazzo che sembra aver scelto la gabbia di sinistra. Annuisce con il capo e si avvicina alla gabbia sinistra andando a prendere un lembo del telo senza toglierlo e nel frattempo espone:

    Non ho voluto scegliere io perché se sceglievo una creatura facile, tu avresti pensato "Questa mi ha preso per un deficente." se sceglievo una creatura difficile avresti pensato che ce l'ho con te e ti voglio mettere in difficoltà. Forse anche se avessi scelto una creatura di media difficoltà forse avresti pensato "Tutto qui?" e allora ho messo tutto sotto i teli così saresti stato tu a scegliere...

    Un sorrisetto quasi malefico accompagna quell'attimo di suspance prima del sollevamento del telo. Sotto il telo c'è una gabbia con dentro una curiosa creatura.



    La creatura sembra guardarsi intorno e quando scopre che c'è anche il ragazzo comincia a perlustrare i suoi vestiti con lo sguardo, come se cercasse qualcosa.
    Anche la docente guarda il ragazzo, ma in viso.

    Sai dirmi cos'è?
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    Ci pensa un attimo per poi cominciare dirigendosi verso le gabbie coperte dai teli.

    Scegline una.

    Gli dice con un ghignetto divertito mentre attende che il ragazzo scelga tra la gabbia a destra, la sinistra e la centrale. Tutte tre più o meno delle stesse dimensioni: un metro circa di altezza e mezzo metro di larghezza.
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    Il suo aspetto è decisamente più pulito rispetto all'ultima volta che i due si sono visti. La sua casacca bianca, fermata da un cinturone in vita non è sporca di terra ed erba, il suo pantalone nero in pelle non ha macchie ovunque, i suoi anfibi non sono sporchi di fango ed i suoi capelli lunghi, lisci e biondi hanno un aspetto più umano.
    Alla vista del ragazzo si ferma e guarda anche lei l'orologio.

    Oh. Eccoti qui. In perfetto orario.

    Quindi gli fa cenno alle gabbie.

    Pensavo di fare tipo una prova... di fare finta di essere ad una delle mie lezioni per definire meglio quello che sarà il tuo ruolo. Ti va?

    Domanda attendendo la sua risposta.
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    Ha dato appuntamento al ragazzo che si è offerto di farle da assistente nella radura dove solitamente si svolgono le lezioni di Cura delle Creature Magiche. Un piacevole posto agli esterni del castello. Sembra una piazza con gli alberi al posto dei palazzi e del terriccio, erba o foglie cadute al posto dell'asfalto o dei sampietrini.
    Le mani sono unite dietro la sua schiena mentre passeggia tranquilla su e giù per la radura in attesa di vederlo sbucare da un momento all'altro.
    Vicino ad un albero ci sono alcune gabbie coperte da dei teli.

    Charlie Prewett
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    Ridacchia quando lui dice che raccontava spesso bugie da ragazzo per poter fare colpo sulle ragazze.

    Il nostro latin lover sperduto nella foresta è l'ennesima dimostrazione dell'effetto che possano fare le ragazzine sugli studenti!

    In effetti il ragazzo si è sperduto nella foresta proibita e si è cacciato nei guai proprio a causa di una ragazzina alla quale voleva donare un fiore. Ella prova quasi una sorta di pietà per quell'età dagli ormoni in subbuglio ed è felicissima di averla passata.
    Ad ogni modo quando egli propone una lezione extra come premio, eccola fare una lieve smorfia perplessa per poi accennare una risata.

    Ma no! Si metta un attimo nei panni di uno studente qualsiasi. A meno che non si tratti di Hermione Granger, dubito che esista uno studente che dopo un'intera giornata di lezioni su lezioni, salterebbe di gioia al pensiero di dover fare un'altra lezione ancora!
    L'ha detto lei stesso. Lei diceva le bugie per apparire figo alle ragazze... ci vuole un premio che faccia sentire fighi!
    Oppure se proprio vogliamo fare per forza qualcosa di "accademico" che riguardi comunque la vita di Hogwarts al massimo si possono dare dei punti alla casata alla quale appartiene il vincitore... così pur di dare punti alla propria casata, si attivano tutti!
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    Riguardo il tatuaggio, scuote il capo.

    Naaa... se non posso mostrarlo meglio non farlo proprio! Con quello che costa un tatuaggio, come minimo si dovrebbe mostrare al mondo!

    Annuisce con il capo. Dunque si dedica all'ascolto per quel che riguarda la ricerca agli asticelli.

    Sarebbe perfetto far ingerire agli studenti il filtro della verità prima di dichiarare quanti asticelli hanno visto. Forse sarebbe l'unico modo per non farli imbrogliare gonfiando i numeri per avere il primo premio!

    Scherza.

    Certi studenti sanno il fatto loro e credono di fregarci, ma non sanno che noi siamo più furbi di loro.
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    Alla richiesta della foto, sorride. Ovvio che la porta sempre con sè. Fruga in una tasca del pantalone ed eccola qui. Una foto in movimento, come tutte le foto del mondo magico di Hogwarts.

    Eccola qui.

    Gli dice mostrandogliela.

    Dunque per giustificare un po' la posa che il povero gatto si ritrovò ad assumere quel giorno, gli dice ridacchiando.

    Si, lo so... lo prendevo abbastanza in giro. Per fortuna aveva un ottimo senso dell'umorismo e dell'autoironia sufficiente per sopportarmi.

    Annuisce con il capo. Attende dunque che lui abbia visto la foto prima di riprendersela e rimetterla nella tasca dove l'aveva estratta.

    Era troppo buffo... stavo pensando anche di tatuarmi un suo ritratto con quegli occhiali, ma poi mi prenderebbero per una di quelle bimbeminkia fissate con i gattini o roba del genere, quindi ci ho ripensato!

    Ride.
    Solo quando lui parla di caccia di asticelli, storce un attimo la bocca.

    Caccia direi di no... magari una gara a chi ne vede di più, un po' come succede con le stelle cadenti. Ecco. Questo si. Se un asticello viene catturato senza il suo consenso, potrebbe utilizzare le sue armi per graffiare e quindi potrebbe fare del male a qualche studente. Il proteggere gli alberi è una missione degli asticelli, quindi una "cattura" la vivrebbero come un impedire loro di compiere la loro missione.
    Sarebbe solo difficile verificare se gli asticelli sono stati effettivamente visti da ogni studente. Ci sono studenti molto furbi qui che venderebbero anche la loro madre come schiava pur di avere un punto per la propria casa...
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    Ridacchia quando lui parla di Napoli e delle sue famose usanze: le porzioni abbondanti, le superstizioni... ricorda soprattutto l'opinione della sua bilancia dopo il viaggio, ma lasciamo perdere.
    Alla domanda di lui sul gatto risponde.

    All'incirca 12 anni. Ha fatto giusto in tempo a vedermi concludere gli studi.
    Era grasso, pigro e di poche parole. Io lo chiamavo "Zeke-sama" perchè aveva dei baffi che mi ricordavano molto... hai presente lo stereotipo di vecchio saggio giapponese? Tipo monaco zen? Ecco. Sembrava un monaco zen in formato felino!


    Ridacchia.
    Quindi al sentire che il suo secondo famiglio è stato un asticello, sorride.

    Uuh... sai quanti ce ne sono tra gli alberi qui intorno? E' che bisogna saperli cercare. Non è facile trovarli. Molti alberi di qui sono custoditi da loro.

    Annuisce.
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    Un cenno di ammirazione quando lui le accenna del caffè proveniente direttamente da Napoli.

    Ci sono stata. Se non accetti uno dei loro caffè si offendono a morte!

    Ridacchia prima di osservare tranquilla la civetta di lui che si posa accanto a lei. Le rivolge uno sguardo amichevole.

    Ciao.

    Le dice mentre prova delicatamente con il dorso del dito indice ad accarezzarle il piumaggio sul petto.
    Alla domanda sul famiglio che aveva lei, risponde...

    Io avevo un gatto. Zeke. Era un po' anzianotto, quindi molto saggio.

    Dice sorseggiando il suo caffè.
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    Sorride alle prime parole di lui. In effetti è abbastanza fiera di quello che è il suo lavoro che poi è anche la sua passione. Riguardo invece il lupo, solleva lo sguardo pensieroso ricordando l'anno in cui è successo.

    Ero una ragazzina... avevo all'incirca vent'anni.

    Quindi al sentirlo dire che c'è la sua civetta affacciata alla finestra, si alza e va a vederla.

    Oh. Eccola!

    E nel frattempo arriva l'elfo domestico con i caffè... ed in effetti guarda l'elfo con un sopracciglio lievemente inarcato in segno di stupore subito prima della spiegazione di lui.

    Ah. Beati loro che non hanno bisogno di dormire...

    Le scappa uno sbadiglio.

    Adesso mi tiro un po' su.

    Torna a sedersi per prendere il suo caffè. Si mette lo zucchero e comincia a girarlo con il cucchiaino.
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    Al sentire la voce di Wolf, entra chiudendosi la porta dietro di sè, quindi si dirige speditamente verso di lui alla scrivania. Lo lascia terminare le sue infinite domande seguite dall'invito a sedersi su una delle poltrone, quindi mentre si dirige verso la zona relax comincia già a raccontare in tono appena irritato con quella punta di sarcasmo che la caratterizza.

    Quel moccioso era andato alla ricerca di un fiore per la sua pseudo-fidanzata e mica ha avuto il buonsenso di andare da un fioraio o raccogliere un fiore di campo come la gente normale? Macchè... è andato nel luogo "più adatto" per raccogliere un fiore: la Foresta Proibita! E certo... tutti raccolgono i fiori alla Foresta Proibita...

    Si siede sulla poltrona cominciando a calmarsi appena poiché si intuisce che il motivo che ha spinto lo studente a rischiare la vita le ha dato molto fastidio.

    Uff... rischiare la vita per un fiore... e poi che fiore è andato a prendere!! Un aconito sorvegliato da tre Kappa che lo tenevano sotto tiro e avevano ragionissima! Chiunque di noi non la prenderebbe bene se vedesse qualcuno entrare in casa nostra e rubarci qualcosa. Io stessa come minimo quella persona la riempirei di padellate... vabbè...

    Un sospiro per calmarsi.

    Insomma ho rischiato la vita tra troll, fiammagranchi e kappa... e ho anche dovuto fare la cosa più difficile che è quella di disfarmi delle creature che mi ostacolavano senza far loro del male, infatti il troll, i fiammagranchi e i kappa sono perfettamente sani e salvi. Solo il troll è un po' acciaccato perché i troll sono particolarmente stupidi e a volte si deve ricorrere alla forza. Ma stanno tutti bene tutto sommato. Il tutto... perché il signorino voleva raccogliere il fiorellino per la fidanzatina... e voleva fare l'avventuriero senza sapere un piffero di cosa avrebbe potuto incontrare! Se si chiama "Foresta Proibita" ci sarà un motivo!!

    Conclude.
  14. .
    Non ha atteso nemmeno una notte di riposo. Ha ancora sul corpo tutti i segni delle varie lotte che ha dovuto affrontare e non si è presa nemmeno il tempo di farsi una doccia e curarsi quelle poche superficiali ferite. E' ben consapevole della grande preoccupazione che può destare la perdita di uno degli studenti, l'ansia che deve aver coinvolto tutti: compagni dello studente, professori e soprattutto il preside. Ed è proprio verso l'ufficio che si dirige subito dopo aver accompagnato il ragazzo nel dormitorio della sua Casata. Sa che è tardi, potrebbe essersi già ritirato nel suo alloggio, ma una parte di lei spera che ci abbia messo più tempo del previsto per sistemare le sue scartoffie e che sia ancora lì. Quindi bussa.

    Sono io. Patrisha Bithis.

    Si annuncia dietro la porta sperando che questo basti per farsi aprire.

    Wyatt Wolf
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    Sente che il ragazzo è sempre più vicino. Quando all'improvviso si trova davanti due fiammagranchi. Si ferma per osservarli e capire se sono arrabbiati con lei o se semplicemente stanno passando il tempo per fatti loro. Le pare comunque strano che non siano nella loro zona protetta dai Babbani e dai maghi senza scrupoli che vogliono appropriarsi delle loro gemme sul dorso. Infatti pronuncia guardandoli.

    E voi che ci fate qui?

    Non vuole certo fare del male nemmeno a loro. E' riuscita a non fare del male al troll che davvero l'ha fatta innervosire, figuriamoci con i fiammagranchi che non sono poi così irritanti. I motivi per cui non vuole fare loro del male sono due: rispetto per le creature magiche e evitare una multa salata dal Ministero che protegge queste creature. Dunque comincia a muovere lentamente dei passi guardandoli negli occhi. Non vuole che le diano le spalle perchè se volessero attaccarla caccerebbero fiamme dal didietro. Quindi cerca sempre di guardarli negli occhi affinchè loro si spostino con lo sguardo verso di lei. Nasconde anche la sua bacchetta dietro la schiena in modo che loro vedano che lei non vuole fare loro del male. Infatti cerca di utilizzare una voce tranquilla nel dire loro.

    Comunque non voglio le vostre gemme... e se vi spostate, vi dò una mela. Sperando che vi piaccia.

    Il cibo ideale dei fiammagranchi è sempre stato un mistero per molti magizoologi. Sarebbe bello se lo scoprisse lei.
    Continua comunque a camminare assicurandosi che loro la guardino e non si girino di spalle. Qualora si dovessero girare si fermerebbe. La sua bacchetta è sempre in mano, dietro la schiena, pronta ad incantesimi di emergenza o di persuasione.
22 replies since 22/1/2014
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